L’enorme numero di cani ancora detenuti nei canili rifugio dimostra quanto sia fragile il meccanismo di impegno assunto da proprietari che spesso si affidano ad acquisti frettolosi, magari on line.
La crescita culturale consentirà di riportare all’equilibrio una situazione al momento tutta orientata al soddisfacimento del desiderio di “avere un (certo tipo di) cane”.

L’obiettivo è chiaramente sul lungo periodo ma una norma che definisca chiaramente il ruolo, le responsabilità e i requisiti della formazione degli educatori è certamente di grande supporto.
In questo senso è evidente come i percorsi formativi volontari per i proprietari, attuali o futuri, di cani siano un esempio di sinergia efficace tra medici veterinari esperti in comportamento che vengono supportati nelle lezioni pratiche da educatori.