Penocchio al CN FNOVI: “Guardiamo lontano, ma molto più in la dei nostri piedi”

12/11/2018
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Le opere spesso a sfondo satirico di Banksy, un artista e writer inglese, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta, hanno accompagnato l’Intervento del Presidente FNOVI, Gaetano Penocchio.
Partendo dalla celebrazione dei 40 anni di SSN - “la più grande opera pubblica che il Paese ha potuto mettere in campo dal dopo guerra” - l’intervento si è sviluppato analizzando luci ed ombre di un sistema oggi de-finanziato che sta affrontando la tragedia dei piani di rientro ed il relativo taglio di servizi. Analizzata l’ossessione della sostenibilità che ha indotto le Regioni ad adottare le misure più strampalate fino a realizzare accorpamenti territoriali delle aziende hanno distrutto la nozione di territorialità e si sono tradotti in improprie ingerenze sui medici veterinari ridotti a burocrati.
L’intervento si è poi sviluppato stigmatizzando come alcuni atti medici veterinari non siano stati presidiati aprendo il campo a figure tecniche (tecnico di igiene, tecnologo alimentare, bioteconologo) destinate ad una loro autonoma esistenza anche in ragione di quella che ha definito “la scelta del minimo”, quell’elemento caratteristico dell’animo umano che pone la richiesta di “sconto” come la domanda più frequente per temperare le norme con le attenuanti indotte dai contesti, dalle situazioni, dalle scusanti.
Espresso quindi l’invito a recuperare una posizione di centralità del medico veterinario rispetto agli altri protagonisti presenti in un “albero di governo”.
Penocchio ha quindi ricordato le grandi sfide che attendono il comparto della medicina veterinaria e che vanno dalla definitiva affermazione del Veterinario Aziendale, alla ricetta elettronica, passando attraverso un sistema che sempre più si caratterizzerà di trasparenza, correttezza e visibilità.
Un cenno anche al fenomeno noto con il termine “corporates” per precisare che non vi è contrarietà all’ingresso del capitale, ma vi è opposizione a che il capitale spinga ai margini la componente professionale: la Federazione esprime contrarietà per una veterinaria che possa contare su redditività e stabilità economica, ma esprime contrarietà per una veterinaria che diventa un supermercato della salute per inseguire obiettivi strettamente commerciali. Per Penocchio occorre evitare il rischio di “sostituire una rete di presidi retti da professionisti con un oligopolio di società di capitali a vocazione puramente commerciale. Con la creazione di cartelli e di posizioni dominanti pochi soggetti potrebbero controllare gran parte delle strutture veterinarie italiane”. 
Il Presidente FNOVI ha quindi tracciato gli impegni futuri della Federazione che continuerà ad opporsi ai ‘fake degress', vigilerà sull’introduzione di regole tecniche certificate di professioni non ordinistiche, nella convinzione il futuro delle professioni intellettuali sia nella certificazione delle competenze. Ha ricordato l’impegno espresso per eliminare, o quantomeno per abbassare al 10 per cento, l’Iva sulle prestazioni veterinarie.
Accomiatandosi dall’Assemblea dei presenti ha dichiarato: “uno dei grandi temi che riguardano la politica e la speculazione intellettuale è questa capacità di lunghezza del pensiero, questo sguardo sul futuro. Guardiamo lontano, ma molto più in la dei nostri piedi”.

 

Fonte: 
Ufficio stampa FNOVI
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